
venerdì 26 marzo 2010
Anche la matematica ha cuore

giovedì 25 marzo 2010
martedì 23 marzo 2010
lunedì 22 marzo 2010
Yes, they can

domenica 21 marzo 2010
Alzare il volume

lunedì 15 marzo 2010
sorrisi

domenica 14 marzo 2010
awake

martedì 2 marzo 2010
Vuoti d'aria

lunedì 1 marzo 2010
Cambiare
sabato 27 febbraio 2010
L'amico dell'oroscopo

martedì 23 febbraio 2010
A proposito di lasciarsi sorprendere..

Beh, l'ho riletta con un pò di stupore, con occhi diversi da allora.
Mi sono chiesta perchè l'avessi dimenticata.
Era un bel proposito.
E mi stavo lasciando sorprendere da persone e fatti.
Chissà come mai, la sorpresa nel frattempo si è nuovamente trasformata in aspettativa, in ansia.
Aspettativa per piccole grandi cose, ansia di essere all'altezza di aspettative altrui.
Nessuna sorpresa mi ha ultimamente rallegrato, nonostante strenui tentativi, forse neanche ben chiari ai miei occhi, dinuovo offuscati...
Forse bisogna mettere anche alle nostre menti un remember temporizzato, che, una volta al mese, alzi la bandierina colorata e ti ricordi i buoni propositi dei periodi precedenti, riportandoti sul sentiero principale, se ti fossi per caso allontanato..
Rileggendoti il verbale della tua ultima riunione di condominio, nella quale cuore, anima e mente hanno votato per le azioni che hai poi intrapreso.
Chissà che cosa troveremmo se potessimo leggere tutti i verbali degli ultimi anni....
sabato 20 febbraio 2010
Cuore, mente ed anima
Il primo Andrea ha scritto questa frase:
"Il cuore sa cosa vuole, ma per la mente non sempre la cosa è giusta, e l'anima spera che i due si mettano d'accordo"
Il secondo Andrea ha scritto invece queste parole:
"Pensa a qualche persona con cui sei stato bene, con cui è piacevole parlare, che esalta il bello che c'è in te. Se l'hai trovata, vai in quella direzione. Qualunque cosa ne venga fuori sarà comunque un regalo."
Sperando che qualcun altro legga queste parole e ne tragga altrettanta energia, le faccio mie, sperando con tutto il cuore che non ne abbiano a male i due autori.
Grazie, Andrea, mi avete fatto stare meglio.
Tutte le carte in regola
Brutta sensazione.
Quando sai di avere le carte in regola per poter ottenere un certo risultato.
Vederlo lì, davanti a te, concreto.
Ma, nell'allungare la mano per toccarlo, ti accorgi che è arretrato.
Che devi fare altre carte per ottenerlo.
Una volta, due volte, e poi ancora.
Inspiegabilmente.
Hai lavorato per metterti in regola, ti senti a posto, pronto.
Il tuo risultato è li.
Sai di meritarlo.
Ma lui arretra.
Difficile, nonostante la più ostinata forza di volontà, non cadere nello sconforto assoluto.
giovedì 28 gennaio 2010
Il paradiso nelle nostre mani
Quando un buio profondo ci spegne la vita, si accendono a catena le luci: questo è il paradosso del dolore. Saltano, evidentemente, i tappi dei blocchi energetici; scattano connessioni, intuizioni profonde, si drizzano e si affinano le antenne.
Esistono tanti paradisi potenziali per ogni uomo che abita sulla terra. La felicità consiste nella sintonia: con le persone, le situazioni, i luoghi, le cose. Entriamo nel paradiso per il solo fatto di vederlo, di riconoscerlo, per aver messo in azione tutti i nostri sensi, e di essere presi dalla voglia di vivere dentro la sua dimensione. Insomma, il paradiso è dei vivi.
Noi siamo un pozzo dal quale attingiamo solo in superficie, una miniera della quale vediamo solo il rivestimento esterno. Trovare il paradiso è come estrarre il petrolio dagli abissi dei mari o l'oro dalle acque dei fiumi. Sì: trovare il paradiso nella vita è come trovare l'oro nella terra.
Il nostro paradiso interno è un depuratore di negatività: questo è lo straordinario miracolo nascosto dell'esistenza, che ha il potere di neutralizzare il male, o talvolta di trasformare in bene la negatività di cui siamo circondati. Il paradiso è magia, il potere alchemico che trasforma - metaforicamente - il piombo in oro e prepara elisir di giovinezza.
La sofferenza ha in sé il suo lato positivo: una specie di consolazione, di premio. Possiamo ri-nascere alla vita, rinnovati e talvolta migliori di prima.
Noi tutti proveniamo dall'Eden. Molti di noi l'hanno perduto e la maggior parte desidera ritornarci. E' la cosiddetta nostalgia del paradiso, la malinconia della nostra anima: spesso è coperta da un'eclissi, ma noi possiamo togliere il macigno - o la pietruzza fastidiosa - che copre la sua luce.
E' importante saper entrare ne mondo (e saperne uscire, all'occorrenza). e non è detto che la felicità sia dei buoni, soprattutto dei troppo buoni, che anzi corrono il rischio di nuotare in un mare di delusioni e di dispiaceri. Il paradiso non è amico degli eccessi.
Il paradiso non è qui o lì. Il paradiso è una condizione dell'anima. Non è necessario affrontare un lungo cammino: il paradiso può essere anche lontano; ma sicuramente, più è vicino, più è comodo e nello stesso tempo invisibile.
Possiamo negare che dentro di noi esistano l'innocenza, la semplicità, la giovinezza, la libertà? Il fatto è che abbiamo lasciato - spesso inconsapevolmente - che venissero intrappolate, segregate, soffocate. Ma è sufficiente diventarne consapevoli e cercare la chiave delle gabbie che impediscono alla nostra anima di volare. Validi maestri possono anche venirci in aiuto, se li cerchiamo.
Tra la natura e noi, tra il resto del genere umano e noi non c'è altro confine che quello che vogliamo immaginarci, ma che non è reale. Troviamo il paradiso quando siamo in grado di togliere la barriera tra le cose del mondo, tra le persone, tra gli eventi.
Esistono degli antidoti per l'inferno? I primi da assumere, i più importanti e a rischio di rigetto, sono gli antidoti contro noi stessi. Il primo nemico da combattere, infatti, siamo noi. Questo è il paradosso: combatterci per conquistarci. Come facciamo a trovare il paradiso, se stiamo percorrendo la strada dell'inferno?
Guarda bene se, pur avendo trovato e anche conquistato tutto, non hai perso te stesso. Come fare per ritrovarti? inizia il viaggio più importante, quello attorno a te stesso. Cercati. Ripercorri i sentieri della tua infanzia e della tua vita e fai di tutto per capire il punto in cui ti sei perso.
Non temere di non trovare la strada per il paradiso. Ognuno ha una bussola incorporata; l'ago magnetico punta alla felicità, perché è la finalità prima e la condizione dell'esistenza.
Da “Il paradiso nelle nostre mani” di Vittoria Haziel, ed. Sperling Paperback 2001