venerdì 26 marzo 2010

Anche la matematica ha cuore


Ho un amico, Alessandro, che ama la matematica e che, cosa importantissima, si preoccupa di insegnarla a menti elette.

Anni fa la insegnava al Politecnico di Milano, ora alla Emory University di Atlanta...

Mi piace, quello che fa, anche se io sono in grado di capire ben poco, delle sue derivate...

Alessandro è il collegamento tra la matematica e la vita di tutti i giorni e ,se lo sentiste in una delle sue conferenze, capireste il perchè.

A Bergamo Scienza ha fatto, tempo fa, una lezione sull'utilità della matematica, ha cercato di spiegare che la sua, la nostra matematica, gli ha permesso di progettare una marmitta ottimale per una motocicletta famosa, che riduce al minimo i turbinii dei gas al suo interno.

Ha anche elaborato un modello particolare di frigorifero per la gioia delle massaie, ma, soprattutto, ha elaborato modelli matematici che permettono ai medici di calcolare i rischi di rotture dei vasi sanguigni, sottoposti a particolari patologie o a trattamenti ad esse consecutivi.

In quella sua lezione ha affascinato decine di studenti delle scuole superiori, e spero che abbia dato la spinta alla curiosità di molti altri dei presenti.

Ora sta lavorando ad un progetto ben più ambizioso, negli USA.

Spero che riesca a raccogliere i fondi necessari per realizzarlo.

Se queste mie parole vi hanno incuriosito, cliccate qui. http://maddmaths.simai.eu/schede-divulgative

Buon lavoro, Alessandro.


giovedì 25 marzo 2010

ricordati.........


ricordati di essere felice!

martedì 23 marzo 2010

Il sapere


Il sapere non è un dono ma una faticosa conquista . (Giordano Bruno)

lunedì 22 marzo 2010

Yes, they can


Oggi le prime pagine dei nostri quotidiani non sono invase solo da notizie sul ridicolo caos politico che ci sgomenta.

C'è una notizia positiva che ci giunge dagli USA: é stata approvata alla Camera la riforma sanitaria, al termine di una battaglia durata mesi.

La riforma non istituisce ancora una sanità pubblica, ma consentirà di stipulare un'assicurazione con un sistema di aiuti pubblici.
Ciò permetterà l'accesso agli aiuti pubblici a circa 32 milioni di americani, ai quali, finora, non era consentito.

Bel passo in avanti. Una riforma storica, dicono.
E cosa succede invece qui da noi?
Mi chiedo che strane deviazioni abbiano intrapreso i nostri legislatori, dopo il periodo in cui, in età scolastica, presumo abbiano studiato sui libri classici dell'etica della correttezza morale e della saggezza filosofica.
D'accordo che "l'erba del vicino è sempre più verde", ma qui rischiamo di non trovare neanche un pò di terreno terreno fertile, nel quale tentare una piccola semina.
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domenica 21 marzo 2010

Alzare il volume


Leggendo, come di consueto, l'inserto domenicale del 24 ore, mi colpisce il titolo di un articolo breve: "Alzare il volume"

Ci penso, a passeggio col cane.

E mi rendo conto che è bello poter alzare il volume della musica preferita per poterla assaporare in pieno: mio figlio lo fa sempre (sigh)...

Ma in realtà realizzo che possiamo alzare il volume non solo della musica preferita, che possiamo andare oltre e alzare il volume della nostra vita.

Possiamo nascondere il disturbo di base, quel noise fastidioso che, talvolta, ci costringe a spegnere la radio.

Alziamo il volume!
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lunedì 15 marzo 2010

sorrisi



Chissà perchè, ma una cosa che nel momento del racconto mi ha fatto sorridere piacevolmente, ora, a distanza di due giorni, ogni volta che la ripenso, mi fa ridere sempre di più.

Forse perchè il ricordo ora si ridefinisce, i contorni si contrastano maggiormente, estrapolati da un contesto nuovo in cui tutto era in realtà piacevole e curioso al tempo stesso.

Ma è comunque bello avere un pensiero positivo che ti fa ridere con una dolcezza e serenità inaspettata.

Che fa si che le persone che incroci al semaforo ti vedono ridacchiare da sola e si chiedono per un secondo su che radio sei sintonizzata..

Bello.

Spero che mi ritorni in mente ancora per un bel pò, questa visione di un uomo con un corvo dall'ala rotta racchiuso in uno scatolone di fortuna, che cerca di colpire alla cieca col becco il suo salvatore attraverso il fragile cartone.

E la visione delle signore nella sala d'aspetto del veterinario con in braccio i vari FruFru e Mimì che li osservano con sguardi pietosi......

Grazie warp, sei stato grande.

domenica 14 marzo 2010

awake

In realtà basta poco, alle persone positive, per risvegliarsi.
Per scuotere la tovaglia, eliminare le briciole di un convivio passato e fare il bucato per eliminare le macchie rimaste.
Magari è necessario un trattamento più drastico, un pò di varechina, per togliere le macchie più persistenti.

Ma quello che ne esce è una tovaglia ripulita.

Un pò più consunta, vero, poichè ad ogni lavaggio il cotone, se pur resistente, perde un pò della sua elasticità.
Ma comunque si può riutilizzare per allestire un nuovo convivio.

Il poco che ti porta lo scossone può arrivare da molti fronti:
Un nuovo lavoro.
Un nuovo obiettivo da raggiungere, un cambio di casa.
Un libro che ti lascia il segno.
Un tango.
Un pomeriggio piacevole.
Una persona positiva che incontri e ti sorprende.

E allora il poco in realtà non è più così piccolo, diventa vitale, germoglia.
La spora riprende acqua e luce e torna a vegetare.

E la persona positiva si risveglia e riparte, forse meno morbida, ma consapevole della bellezza di quello che può vivere.




martedì 2 marzo 2010

Vuoti d'aria


Ho sempre avuto terrore dell'ottovolante.

Ci sono salita una volta, su una versione soft, a Gardaland, incitata e incoraggiata dai figli.

Ricordo ancora la sensazione terribile di mancamento, di panico assoluto durante i pochi secondi della discesa...

Ricordo anche il panico provato sul camminamento laterale interno alla cupola di S. Pietro.

Il vuoto.

Che in fondo non è vuoto.

E' aria .

Difficile galleggiare nell'aria, per quanto ci dia la vita.

Preferisco galleggiare nell'acqua e sull'acqua, per quanto essa, invece, possa darci la morte.

Ecco, do un nome alla mia sensazione.

Preferisco l'acqua perchè mi accarezza la pelle, la sento su di me.

La sento prendere forma e scostarsi alla mia bracciata, rispondermi gentilmente se io mi muovo gentilmente, schiaffeggiarmi se io nuoto agitata.

Ma la sento.
Risponde al mio corpo con le sue molecole.
Interagisce, si adatta a volte, a volte no, mi fa bere sorsi amari.

Ma c'è sempre.
So che c'è, pronta ad accogliermi nel suo letto, e a sorreggermi delicatamente, in qualsiasi parte del mondo io la cerchi.

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lunedì 1 marzo 2010

Cambiare


Se io non so cambiare quando le circostanze lo richiedono, come posso chiedere agli altri di cambiare? (Nelson Mandela)