
Otis, il mio barboncino ormai sedicenne, ha tutti gli acciacchi dell'età: non ha più l'udito, ci vede pochissimo, zoppica vistosamente per due zampette con seri problemi...
Ma, quando mette in funzione l'olfatto, è ancora un segugio scatenato!!!
Ieri pomeriggio, ai giardinetti, ha annusato ogni centimetro quadrato dell'erba appena liberata dalla prigionia della neve e sembrava letteralmente ubriaco di odori e profumi..
Sono addirittura convinta che, per casa, mi segua solo più grazie al mio odore, rimanendo sempre a non più di due metri da me, nonostante le difficoltà di deambulazione...
Osservare lui mi fa pensare a quanti profumi avvolgono la nostra vita, e quanti di questi realmente "annusiamo", lasciandoci scivolare addosso chissà quali altre fragranze....
Noi possediamo circa 50 milioni di terminazioni nervose, che fungono direttamente da recettori per l'odore, senza bisogno di mediatori con il mondo esterno; per questo motivo si suppone che l'olfatto sia il senso più antico e primitivo.
Sappiamo, inoltre, che è strettamente collegato con una delle parti più primitive del cervello, il sistema limbico, sede del controllo delle emozioni e ciò spiega il potente e, qualche volta, inconscio, impatto di un odore.
La memoria di un profumo ci rimanda ad una persona, ad un episodio della nostra vita, ad un ambiente.
Il bouquet del vino rosso ci ricorda frutta e fiori estivi, le spezie ci inebriano i sensi, un gelsomino in fiore ci avvolge di una dolce nebbia impalpabile, inseguiamo l'aroma di caffè per le stanze di una casa, il profumo della pelle di una donna o di un uomo ci ricorda spezie africane e ci fa fremere...
"Colui che domina gli odori domina il cuore degli uomini", scrive Suskind, per giustificare le azioni del suo protagonista..
Ecco.
Oggi, in un timido abbozzo di primavera, il profumo e l'odore della natura, finora congelato in uno stato che non è il suo, pare esplodere insieme ai germogli della mia camelia.
Tempo fa, a spasso per le strade di Sorrento, il profumo delle zagare dei viali di limoni, presenti ovunque in quella città, riuscì quasi a stordirmi, mentre gli abitanti ne erano, purtroppo, ormai assuefatti..
Non facciamo che il rumore di fondo della nostra vita quotidiana ci renda insensibili ai miliardi di molecole volatili che la natura di soffia addosso.
Fermiamoci, e annusiamo anche noi.
Nessun commento:
Posta un commento